Monteverro :
Fiore all’occhiello di Monteverro. Un vero Grand Cru Premier della Maremma, realizzato con i classici vitigni bordolesi Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot e tuttavia con l’inconfondibile carattere della costa toscana. Un vino ambizioso sotto ogni aspetto.
Le uve provengono esclusivamente da posizioni privilegiate sui pendii di Monteverro che scorrono dolcemente verso il mare, il vino viene affinato per circa 24 mesi in barrique dai migliori botti (70-80% legno nuovo) e poi per due anni in bottiglia. Questo gli conferisce una forza e una complessità senza pari, raffinatezza raffinata ed eleganza. La sua impressionante varietà di bouquet che vanno dalle bacche alle note speziate aumenta di anno in anno.
Informazioni Sul Produttore, Monteverro Capalbio :
Monteverro si trova ai piedi del borgo medievale di Capalbio, nella parte più meridionale della Toscana, la Maremma.
La tenuta dista solo 5 chilometri dal mare ed è caratterizzata dalle sue caratteristiche pendenze dal terreno sassoso di argilla rossa. Ma sono anche le persone a rendere Monteverro così unico. La loro autentica passione per il vino impone loro di non scendere a compromessi sulla lavorazione manuale e sulla selezione delle uve durante la vendemmia, per portare finalmente ogni vitigno, ogni terroir e ogni annata alla sua massima espressione, con precisione e adottando tecniche di vinificazione innovative.
La tenuta di Monteverro si estende su tre colline su una superficie di circa 60 ettari, ad un’altezza compresa tra 30 e 80 metri sul livello del mare.
Dai vigneti si può vedere il Mar Tirreno, che garantisce una brezza costante durante tutto l’anno.
A ovest, l’imponente profilo del Monte Argentario sorge all’orizzonte, mentre a sud-est, a una decina di chilometri di distanza, si trova il confine con il Lazio. Arrampicandosi sulle colline, i vigneti lasciano il posto alla “Macchia mediterranea”, la tipica vegetazione composta da numerosi arbusti sempreverdi ed erbe aromatiche tra cui lavanda, ginestra, rosmarino e timo. Questo è anche l’habitat di diverse specie animali, il cui re indiscusso è il cinghiale, ed è proprio a lui che Monteverro deve il suo nome: storicamente “Verro” è la parola con cui in questa regione è indicato il cinghiale, un segno che la boscaglia che circonda la cittadina di Capalbio è sempre stata (ed è tuttora) la dimora di molti cinghiali.
Per consentire alla natura di svilupparsi il più liberamente possibile e promuovere la biodiversità, solo 35 dei 60 ettari totali sono stati coltivati a vigneto, mentre il resto è stato lasciato agli ulivi e, di fatto, alla macchia mediterranea.
Anche guardando alla costruzione della tenuta, ti rendi conto che a Monteverro la natura è la protagonista: l’architettura, intenzionalmente composta da edifici bassi, deve integrarsi il più possibile nel paesaggio e non dominarlo. Una parte della cantina è stata creata all’interno del pendio, per sfruttare la refrigerazione naturale di una struttura sotterranea. Quando hanno costruito la cantina, il loro obiettivo primario era quello di trasformare le uve – e successivamente il vino – nel modo più naturale ed ecologico possibile, sfruttando la forza di gravità: qui l’agricoltura sostenibile, un sacco di lavoro manuale e tecnologie sono integrate insieme in prima linea , al fine di sfruttare appieno il potenziale di qualità che cresce nel vigneto.
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